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    Ansimando fuggia la vaporiera…

    Ansimando fuggía la vaporiera Recitano i versi di una poesia del Carducci che da bambino mi recitava mia madre e che mi paicque al punto da impararla a memoria spontaneamente, pur se bella lunga Ansimando fuggía la vaporiera evoca arcani sogni ed immagini del viaggio che a fine giugno facevamo noi tre fratelli con mia zia per raggiungere la Terra Promessa del mare Jonio calabrese. I rumori del treno, gli odori dei vagoni oppure della linea ferroviaria che cambiavano nel corso del viaggio… …per risvegliarsi che albeggiava con il treno che arrivava sullo Jonio costeggiandolo. Il rito costringeva a seguire tutto il percorso lungo costa in piedi, nel corridoio con…

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    Evviva l’autenticità

    Una sera, ho incontrato Paola e Luis a casa di amici in comune. Luis, una persona tranquilla, tenera, premurosa, età ben oltre la cinquantina, sguardo profondo. Con un sorriso capace di allungare le sue labbra carnose scoprendo dei denti di una bianchezza immacolata. Paola, frizzante, allegra, attorno alla cinquantina, occhio vivo e intenso orlato di ciglia infinitamente lunghe sfarfallanti ad ogni occasione. Capace di una risata fragorosa sempre sotto lo sguardo indulgente del suo compagno. Una coppia come tante direte?… Non realmente, c’era qualcosa di diverso in loro, qualcosa che meritava che ci si soffermasse, un “je ne sais quoi” che ci dava il desiderio di essere, anche noi, in…

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    Lo faccio… non lo faccio…

    Lo faccio… non lo faccio… Cosa? Buona domanda. Ci sono un sacco di occasioni in cui me lo chiedo e talvolta mi occorre un secolo per decidere. Rifletto per ore, giorni, settimane. Accantono l’idea, la riprendo, l’abbandono nuovamente finché non ritorna a galla. Che fatica! Cosa ci vorrà mai per prendere una decisione del tipo “detto-fatto” e punto? Per fortuna, altre volte lo faccio: mi viene in mente un pensiero, mi emoziono e Via! Fu esattamente ciò che accadde quando scelsi il mio cane!Era un venerdì 17. Uno di quei giorni infausti per credenza popolare, nei quali qualcosa d’imprevisto ti succederà e invece di attenderlo scelsi di prendere io l’iniziativa…

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    I miei auguri per quest’anno

    Ho 54 anni e sono felice. Sono felice perché ho avuto tutto ciò che ho voluto nella vita. Non vi parlo dei beni materiali, no, quelli saranno per un’altra vita…oppure no… Vi parlo di emozioni, amore, sentimenti, passione… tutto ciò che non si compra e che ci fa sentire vivi. Allora a voi, cari lettori che prendete ogni giorno il tempo di fermarvi qui a leggere i nostri pensieri, voglio augurarvi per questo nuovo anno il meglio… Vi auguro un anno travolgente, non un anno tranquillo con la sua piccola routine, no! Un anno che sia l’inizio di una vita strabiliante piena di viaggi, incontri, cultura e momenti condivisi… ma…

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    Il Natale di una volta…

    Un rumore strano sul tetto e dei campanelli in lontananza mi svegliano. Mi alzo e corro alla finestra. C’è una luce che sembra fare dei cerchi nel cielo davanti a casa mia… ma sarebbe la slitta di Babbo Natale? Quando ero piccola, nel periodo di Natale aspettavo il passaggio della slitta di Babbo Natale per ore. Ero a letto, la finestra aperta, gli occhi spalancati per paura di mancare la slitta, ascoltavo ogni rumore fuori. Spesso mi addormentavo e mi svegliavo di mattina un po’ triste di non aver visto l’equipaggio. Però ero contenta, perché sapevo che era passato. In effetti, mi aveva lasciato i suoi “papillotes”, dei cioccolatini incartati…

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    E se ora parlassimo un po’… di me?

    E se ora parlassimo un po’… di me? Racconto delle storie, faccio ridere, sognare, viaggiare, arrabbiare, sono anche noiosa qualche volta… sicuramente… E se per una volta scrivessi su di me? Su ciò che mi piace, che non mi piace, che adoro, che mi fa arrabbiare, che mi fa vibrare… alziamo il sipario… un pochino. Non mi piacciono gli uomini belli, coloro che sanno di esserlo. Sono come dei vasi vuoti. Mi chiedo cosa le donne ci trovino, come possano amare qualcuno di cui sanno tutto nel giro di un minuto per poi doverli sopportare per una vita? È un mistero per me. Odio le persone che parlano solo di…

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    Halloween, che incubo!

    31 ottobre, eccoci pronte! La mia amica Emma ed io, dobbiamo accompagnare i ragazzi del quartiere a fare incantesimi ai vicini più maleducati, quelli che avrebbero scelto di non regalare caramelle ai bambini in cerca di dolci. Emma da Catwomen nel suo costume di latex, con occhi da gattona che lanciano fulmini e sembrano essere bloccati dalla paura talmente ha esagerato col trucco. Io da Crudelia, la bocca eccessivamente ingrandita, i capelli arruffati, avvolta nel mio mantello nero orlato di malva. Tre bambini, piccoli diavoli appena usciti da un vaso di Pandora, col forcone in mano e la coda che striscia nella polvere scalpitano davanti alla porta. Usciamo così vestiti…

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    Il tempo di amare

    L’autunno, la stagione in cui tutto cade, le foglie, i capelli, ma anche il morale, come se potessimo rallegrarci solo con il sole, il mare e l’estate. Come se gli incontri e l’amore potessero esistere esclusivamente in quel periodo dell’anno… perché siamo pronti, preparati, programmati… E se aprissimo, non gli occhi, ma il nostro cuore anche per il resto dell’anno, magari scopriremmo il bello laddove il freddo, la pioggia e il grigiore predominano… « Si vede bene solo col cuore…» Saint-Exupéry. Se sapessimo aprire il nostro cuore, faremmo quest’incontro che ci sconvolgerebbe. Come se fosse venuto solo per farci ricordare cosa significa esistere. Esistere realmente. Audacemente. La persona che aspettiamo,…

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    Il disamore (parte 2)

    «L’amore non è cieco, è colpito dalla presbiopia. La prova è che iniziamo a vedere i difetti soltanto quando iniziamo ad allontanarci.» (Michel Zamacois) … Il suo posteriore, l’uomo lo portava alto e arrabbiato con uno slancio d’indignazione. Gli bastava una sciocchezza per andare in escandescenza. Tirava su il sedere con un movimento brusco, tanto impercettibile all’occhio di un profano, quanto evidente allo sguardo di che lo circondava. L’uomo usava lo stesso ‘apparato’ per dimostrare la sua superiorità. Il posteriore stretto, a scatti, piegato come i vecchi metri dei falegnami, l’uomo intriso d’orgoglio e di arroganza, era sicuro di andare avanti nella vita ad una velocità ben superiore a quella…

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    Il disamore (parte 1)

    « L’amore non è cieco, è colpito dalla presbiopia. La prova è che iniziamo a vedere i difetti soltanto quando iniziamo ad allontanarci. » (Michel Zamacois) All’epoca in cui ridevano ancora insieme, si divertivano molto della sua mancanza di elasticità fisica. L’espressione «snodato come il vetro di una lampada a petrolio» ci stava benissimo con il corpo che l’uomo portava dritto come una “I”. Rifiutava di lasciarsi trasportare da lui. L’uomo manteneva i muscoli tesi e drappeggiava questo corpo in abiti scelti con cura. Non accettava il disordine: un filo ribelle che spunta fuori da un’asola, la piega reticente di una camicia accuratamente infilata e contenuta nello slip… un’immagine ridicola da dietro…