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Ciak, si corre!

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L’estate.

Cielo azzuro, mare smeraldo, sabbia bianca ed io…

Colore miele, tutta abbronzata, un corpo stuzzicante, costume da bagno bianco, capelli dorati con il sole e l’acqua che scivola sulla pelle satinata….

fermiamoci…Questo è come mi vedo prima di addormentarmi la notte… Magari spero che pensando forte a quell’ immagine di me, mi sarei risvegliata così.

Passo indietro…

La verità è che l’estate è diventato IL mio problema! Prova del costume, spiaggia con ragazze dal corpo perfetto ed io…

Pancia, cosce, braccia…tutto è irresistibilmente attratto dalla terra, senza parlare dei piccoli chili che ormai sono diventati i miei inquilini indesiderabili!

Allora, con l’immagine della pelle color miele e di un corpo perfetto, mi decido a riprendere il footing. Ogni mattina alle 6 mi vesto e inizio un allenamento da 40 minuti…

Passo indietro.

Questo sarebbe il mio desiderio…la realtà è che io…

ancora addormentata, faccio stare zitta la sveglia alle 5.45. Non ho voglia di alzarmi. Domani inizierò. Ma mi sento in colpa. Dopo 15 minuti mi alzo brontolando. Mi vesto, scarpe, maglietta, pantaloncini…Oddio! Le cosce! No! Indosso dei leggings, almeno così non vedo le mie gambe…

Esco. Il parco è già pieno di gente che si prepara per l’estate. Inizio a muovermi con passo morbido e allegro (faccio finta), non vorrei somigliare a quella che sembra correre con dei sassi in tasca da quanto appare pesante il suo passo. Neanche quella che pare andare in retromarcia da quanto è lenta, e nemmeno quell’altra ancora che somiglia a una vecchia locomotiva che fuma, soffia, e non va avanti.

Comunque, corro… 100 metri… già mi fa male il fianco. Oddio! Non so più respirare! Rallento. 300 metri e le miei ginocchia implorano pietà… continuo. 500 metri e le caviglie tremano, l’aria mi manca… Non mi arrendo. Continuo, più piano ancora. Finisco il primo giro del parco. Non ne posso più. Soffio come una balena. Sudo come un panetto di burro al sole, la maglietta bagnata come fossi appena uscita dal mare, il viso scarlatto, i piedi che piangono, prigionieri di queste dannate scarpe. Mi fermo. Per oggi basta.. e anche per sempre! Chi me l’ha fatto fare d’infliggermi questa punizione?! No, basta, andrò al mare in tuta subacquea o al tramonto oppure alle 6 del mattino…ma no, no, no, lo jogging per me si ferma qua…

Proprio in quel momento, mi supera quella che ha « i sassi in tasca » … e continua… a seguire, mi supera l’altra che era in « retromarcia », e anche la vecchia locomotiva… continuano tutti a correre mentre io…

Forrest Gump mi ha preso tutto, non posso più fare un passo in avanti. Resto qua, immobile, e mi chiedo : « Ma come fanno ?!… »

Torno a casa mortificata. Ci penso. Tutta la giornata … ho un’illuminazione…è ovvio: sono le scarpe! Corro (per modo di dire) al negozio dello sport e faccio razzia di attrezzatura sportiva: scarpe, leggings, maglia leggera che fa respirare il corpo, borraccia speciale, orologio che calcola la distanza percorsa, il tempo messo e, ciliegina sulla torta, le calorie bruciate!

Adesso sono attrezzata! Vediamo domani se « questi vechietti » mi superano ancora! Sono una sportiva io! (almeno lo ero… quando avevo 16 anni). Stasera mangio poco, cosi domani saro’ più leggera e avro’ più energia…

Sono di nuovo nel parco. Non parlo della difficoltà ad alzarmi…però ci sono! Attrezzata da agonista, dò il via alla mia corsa.

Accidenti! Non è più facile di ieri! Non ho più la scusa delle scarpe, del caldo, dell’acqua… ho tutto e i miei piedi si rifiutano ad andare avanti. Come ieri ritrovo la donna dei sassi, la tartaruga e la locomotiva…loro fanno il loro percorso piano piano, mentre io…

Partono solo parolacce della bocca. I miei piedi soffrono di più, ieri erano prigionieri, oggi sono imprigionati e in fiamme! La maglia leggera che ho addosso mi dà l’impressione di essere un palloncino che si gonfia con il vento, la borraccia piena di acqua che sento fare «floc-floc» a ogni passo mi disturba per non parlare dell’orologio che devo premere 18 volte prima di poter visionare la distanza percorsa…e non vi dico cosa sarebbe, se volessi sapere quante calorie ho bruciato… meglio non saperlo!

Finsico il primo giro… esito…non ho più voglia di continuare! «I sassi» arriva…la sento…no! Il mio orgoglio mi detta di correre, allora vado avanti e sento la locomotiva che si avvicina, si mette al mio passo e mi dice:

«Dai! Forza! All’inizio è sempre difficile però non mollare, corro con te, abbiamo quasi finito la salita…»

Se mai un giorno qualcuno vi dicesse questo, sappiate che è una bugia per farvi continuare ad andare avanti!

E nel frattempo, Killian Jornet e Davide Göttler salgono più velocemente 7000 m in montagna che io a 70m…

Quest’estate penso che metterò un pò di olio al gomito e mi accontenterò di alzare il braccio per gustare il leggendario Spritz…ho trovato il mio sport… bevitrice di Spritz sulla spiaggia…o piuttosto…al baretto in spiaggia! Non c’è bisogno di costume e comunque sarò così ubriaca che non m’importerà molto del mio corpo che sia silfide o balena!!

Christine Lauret

(Lettrice e correttrice Anja Riemann)

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