Il windsurf, uno sport un pochino tecnico

L’estate se ne va e non ho ancora provato uno sport che mi ha affascinato molto sulla spiaggia quest’anno.
Effettivamente, ogni volta che decidevo di andare in spiaggia c’era un vento da «scornificare» un cornuto! Quindi mi sedevo al bar e ammiravo questi maestosi uccelli di mare, aspettando che spiccassero il volo per qualche secondo prima di rituffarsi nel blu. Ammiravo le prodezze tecniche dei velisti e confesso che avrei voluto provare anche io… un pò curiosa, un pò impaurita.
Oggi è il grande giorno, prendo una lezione prima che l’acqua sia troppo fredda.
Davanti al club, aspetto che arrivi l’istruttore con l’equipaggiamento cioè, il rig, la tavola e un giubbotto di salvataggio per me… lo guardo con un occhio critico quest’ultimo accessorio, ma non posso discutere. Indosso il giubbotto, ascolto la parte tecnica che recita il coach e non vedo l’ora di volare sopra il mare…
Che ingenua, penserete… no, sono solo ottimista e penso che ho guardato tante volte i windsurfisti, quindi dovrei essere capace di arrangiarmi.
La prima disillusione è che ho un windsurf per principianti… più stabile certo, però con questo, impossibile pensare a «decollare», anzi, la tavola è troppo pesante!
Mi arrangio. M’impegnerò e anche io spiccherò il volo fra poco!
Mamma mia, ma sapete quanto è pesante la vela quando è piena di acqua? Sapete quante volte ho provato ad alzare la vela senza neanche farla muovere? E quando si muoveva… anche io… finivo immancabilmente in acqua!
Accidenti! Ancora un altro sport col vento contro, peggio! Uno sport che sembra destinato ad uccidermi!
E il coach che riprende le sue spiegazioni ancora e ancora, aggiunge consigli, aiuto….niente! Sono inchiodata in acqua!
Le rare volte in cui riesco a levare la vela e tenere la boma, provo a mantenere l’equilibrio, ma le onde, anche se sono piccole, m’impediscono di sperimentare il windsurf.
Non capisco, hanno inventato il windsurf per poter continuare ad andare sull’acqua senza onde, ma quando ci sono le onde, non hanno inventato qualcosa? Perché vi giuro che questa volta ho messo tutta la mia energia, la mia buona volontà e le mie capacità al servizio del windsurf e…
Niente! Dopo un’ora l’acqua ha avuto la meglio di me. Sono intirizzita, infatti siamo a ottobre, e se il sole è presente, l’acqua ci fa ricordare la stagione. Quindi infreddolita, il costume l’ho perso non so quante volte, i capelli bagnati, certo, però soprattutto fuori posto, gocciolando. Non sento più le mie braccia, le spalle, il collo dolorante, le mani indurite… e non vi parlo della mia salita sulla tavola quando esco dall’acqua! Penso che sia uno sport, dove l’eleganza non è fondamentale… ossia …non lo è per me!
Quando l’istruttore mi dice «ci fermiamo per oggi…» dico «Alleluia! E non solo per oggi, ma per sempre!…»
No, non ho ancora trovato uno sport che fa rima con eleganza e piacere… non perdo la speranza… la prossima volta proverò il golf, sicuramente sarà più elegante!
Per il momento, ancora una volta, prendo il mio orgoglio sotto il mio braccio e andiamo a nasconderci per leccarci le ferite fisiche e mentali di uno sport fatto per Giulia Clarkson, ma non per me…
Christine Pernet
(Lettrice et correttrice Anja Riemann)