Editoriale,  Homepage

La cultura non ha frontiera

Conoscete la lista del patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO?

L‘UNESCO ha tra i suoi obiettivi prioritari proprio l’attuazione di misure destinate a favorire la trasmissione del patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, fra le generazioni future del nostro mondo.

L’Italia è il Paese con il maggior numero di Patrimoni Unesco. In questa lista ritroviamo la costa Amalfitana, le piramidi di Giza, la grande Muraglia cinese, il gran Canyon negli Stati Uniti…

Naturalmente tali siti sono riconosciuti da tutto il mondo perché, non solo hanno delle caratteristiche fisiche uniche, ma sono anche ricchi di storia per tutta l’umanità.

Questo non può e non deve certo significare che solo un sito che entra a far parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO è degno di attenzione.

Su piccola scala, la nostra regione trabocca di tesori architetturali e naturali che meriterebbero di vedersi attribuito un “Label”, un riconoscimento particolare, perché fanno parte della storia e del nostro patrimonio regionale. Nuraghi, Domus de Janas, pozzi, templi, grotte… la Sardegna pullula di siti storici e naturali, di gioielli ancora semisconosciuti al grande pubblico.

Questa settimana Emotionletter fa un focus sui beni culturali.

Iniziamo con l’incontro del fotografo Nicola Castangia narrato dalla penna di Christine Lauret. Ci farà entrare nel mondo fantastico della fotografia grazie al suo meraviglioso shooting.

Proseguiamo con una storica villa romana, ospite dell’unico affresco del Caravaggio, e purtroppo messa all’asta poco tempo fa.

Il consiglio cinematografico di Emotionletter ci porta dalla Francia alla Scozia sulle orme del Santo Graal con il Codice da Vinci, a rivedere assolutamente!

La rubrica cultura si arricchisce di un bellissimo libro questa settimana. “Spiriti e Dei” firmato da Nicola Castangia e Giorgio Murru. Non è solo da leggere ma anche da apprezzare per le sontuose foto…

E sorpresa… Cosa ci ha confezionato Zia Luisa questo venerdi? Un piatto rustico, ma non per questo meno gustuso: “Sa Panada”. Le prime testimonianze relative alla cucina di questo piatto risalgono proprio alla civiltà nuragica. Veniva consumata come “recipiente di pasta” ripieno di uva passa e carne d’agnello, specialmente dai pastori. Un piatto quasi capace di risvegliare Spiriti e Dei… Scopritelo con noi!

Buona settimana culturale a tutti!

Christine Lauret

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *