Lo sci nautico rivisitato

Mentre ci sono persone che amano crogiolarsi al sole tutto il giorno, (risultato : abbronzatura color gambero), altri preferiscono muovere il fondo schiena con la speranza di approfittare al massimo dei bei giorni.
Quest’anno faccio parte questa categoria. Appena arrivata in spiaggia, mi dirigo subito verso il pontile dello sci nautico. È lo sport che voglio provare quest’estate; fa così caldo che starò sicuramente meglio in acqua che fuori!
Attendo con pazienza il mio turno, mentre osservo la tecnica perfetta di alcuni sciatori. Non sembra così complicato, non ci riuscirò subito dalla prima volta, ovvio, ma sono sicura di riuscire a farcela.
Mmmm… a meno che non contiamo sul mio handicap, infatti, tutto ciò che mi richiede equilibrio, risulta essere inspiegabilmente complicato!
OK, tocca a me. Indosso il salvagente giallo fluorescente (non si sa mai, potrebbero perdermi…!?), gli sci ai piedi, mi butto in acqua e provo a prendere questo piccolo triangolo che mi lanciano sospeso ad una corda.
E iniziano le difficoltà… Come fanno a spostarsi indossando tutta questa attrezzatura? Più mi avvicino, più il triangolo si allontana! Dopo diversi tentativi, il triangolo mi finisce sulla testa. Oddio! Ce l’ho!
Altra difficoltà. Rimanere in equilibrio in acqua, gli sci paralleli davanti a me con la corda che deve passare in mezzo … ma siete sicuri che deve essere proprio tra gli sci questa corda!? Perché, a seconda dei momenti, ce l’ho attorno al collo, dietro di me, a fianco agli sci che con molta difficoltà rimangono paralleli… in breve, la corda è dappertutto tranne che tra gli sci! Quando finalmente la corda è al posto giusto, è il mio equilibrio che svanisce e mi ritrovo nella posizione della pecorina, urlando «GO!» alla barca che dovrebbe trainarmi. «Ehi, bella, ricorda che stai praticando lo sci nautico, e non….
«Signora deve dire «Go» quando è nella posizione ideale, altrimenti rischia di farsi male, su, si metta in posizione che ricominciamo!»
Dico «Go» quando posso!
Mi vedevo già scivolare sull’acqua facendo delle acrobazie, con una sola mano… insomma in sogno siamo sempre Wonder woman, la realtà, purtroppo è tutt’altra… Da sirena che avrei voluto essere mi sono ritrovata intrappolata nel corpo di una balena, muovendomi con difficoltà e chiedendomi quale fosse il senso di tutto questo «cinema»… La verità è che non ricordavo più la ragione per la quale avessi scelto lo sci nautico… ma non è più riposante la canoa?
Finalmente mi ritrovo nella posizione adeguata, il triangolo tra le mani, un’ora dopo urlo un «GO» ancora pieno di energia e mi sento salire sull’acqua. Provo a ricordare tutti i consigli: forzare sulle gambe, non tirare le braccia, rimanere diritta… si certo… io provo solo a mantenere il mio equilibrio…ogni secondo in piedi è una vittoria personale!
Uno « scemo » mi scatta una foto…pff! Non oso neanche immaginarna il risultato! Dopo qualche minuto, o secondo (non ne ho idea), le mie gambe rinunciano e rimbalzo sull’acqua e perdo l’orientamento. Il naso pieno di mare, gli occhi che mi esplodono, sputando, tossendo, ringhiando, recupero uno sci che viaggiava per conto suo e mi trascino verso il pontile.
Ma ecco che torna la barca e mi lanciano di nuovo il triangolo. State scherzando?!!! Possiamo odiarci a tal punto e volerci tanto male?! Per me: stop, finito! Direzione spiaggia, l’unico sport che pratico benissimo è la degustazione di Mojito al bar!!
Perché cambiare le buone abitudini, quelle che ci danno tanto piacere e soddisfazioni? Vedere il mondo affollato intorno di sé, osservarlo, è molto più divertente che diventare attore tra questi sovreccitati!
Alla vostra salute!
Christine Lauret
(Lettrice e correttrice Anja Riemann)