Parolaggio

“The Butterfly Effect”

“The Butterfly Effect” è un film fantascientifico, il cui protagonista ha il potere di muoversi in avanti e indietro nel tempo, cambiando episodi del suo passato con esiti molto diversi. È lo stesso motivo delle sliding doors o anche del modo di dire: quando si chiude una porta, se ne apre un’altra, … e poi un’altra, un’altra e un’altra ancora.

Il tema è quello dell’effetto farfalla, del come una modifica anche apparentemente piccola causerà, nel futuro, cambiamenti significativi. Lo ritroviamo così nel racconto Sound of Thunder, dove piccole variazioni nella situazione di partenza producono variazioni irreversibili a lungo termine all’interno di un sistema.
Fu ciò che affermò il matematico Edward Norton Lorenz: il destino è in balia ad un gigante diaframma di flusso, dove dalla condotta di alcuni dipende il destino di tutti. Questo concetto spazia tra diverse scienze e certamente comprende anche il mondo delle lingue.

Nell’universo degli idiomi umani, con un battito d’ali una parola assume sembianze diverse nel tempo e nello spazio! Le nostre parole viaggiano, si trasformano e a seconda di chi le utilizza, i risultati possono essere molto diversi fra di loro, talvolta talmente tanto che l’origine comune diventa irriconoscibile!

Per illustrare questo effetto farfalla, il vocabolo farfalla funziona!

In italiano, l’origine di farfalla sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea spar- o sfar = muoversi vibrando.
In francese, il vocabolo papillon si può ricondurre al latino papilionem, da lì nuovamente a parpaglia come alternativa fonetica di farfalla con la rotazione consonantica p=f e ritorniamo alla stessa radice… Giro da capogiri…

È un curioso labirinto, nel quale il filo d’Arianna riconduce al significato greco vibro / scuoto, dando origine contemporaneamente alla parola palpebra per il movimento rapido di apertura e chiusura degli occhi, pari a quello delle ali di farfalla, piccolo insetto che volando fa vibrare le ali.
Una piccola bestia dalle ali vibranti nata da un bruco.
La trasformazione. Metamorfosi.
Per gli antichi greci, la falena era simbolo d’immortalità dell’anima.

“Psiche”, anima in greco, significa anche “farfalla”. Nasciamo con un bruco di anima, il nostro lavoro è dargli ali e volo.
(Alejandro Jodorowsky)

Gli artisti rappresentano Psyche, l’anima, con le ali di farfalla. Mentre altri hanno dipinto la Vergine ancora dormiente e ignara dei sentimenti amorosi, sorvolata da una farfalla bianca che presto si poggerà su di lei per trasformarla. Metamorfosi e volo.

Secondo altri, la parola italiana farfalla è collegato all’arabo فرفور farfur e significa passero, un piccolo passero il cui volo ricorda quello della farfalla. In senso traslato, farfalla o papillon che sia, queste parole di indicano caratteristiche come l’incostanza, l’incoerenza.


I protestanti venivano denominati “parpaillots”, perché considerati cattolici infedeli.
Nel Medioevo francese, il papillon era un uomo leggero e volatile.


Allora dove collochiamo il butterfly inglese e lo Schmetterling tedesco?
Appaiono distanti dalle origini farfallesche neolatine e anche tra di loro, eppure, il volo ritorna nuovamente: per i sassoni medioevali si credeva che le streghe volassero sopra la crema o il burro, lo Schmetten e con un batter d’ali arriviamo al sostantivo inglese butterfly: una mosca che vola sopra il burro, la buttorflēoge nell’old english (di un’ipotizzabile Butterfliege in tedesco), termine basato forse sulla stesso credenza che la mosca volasse latte e burro.

Volare, voler, voleur… – rubato?

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