Un giallo: spionaggio, falsi amici o alleanza?

In materia di spionaggio e di traduzione, la tecnologia ha fatto passi da gigante.
Esistono attrezzature raffinate di ogni genere per tradurre discorsi e rintracciare la persona ricercata via satellite o in tanti altri modi ovunque ci troviamo. Viviamo in un mondo trasparente, multilingue. Siamo fatti di cristallo e vi partecipiamo attivamente! Facebook, Instagram e Tiktok superano da tempo la ricchezza d’informazioni dei giornali o perlomeno le integrano in maniera perfetta, e laddove la traduzione manca, le immagini raccontano comunque una gran parte.
Se oggi desideriamo seguire da vicino un personaggio pubblico, basta un clic su << segui>> ed eccoci entrati direttamente nel salotto di per esempio Fedez e Chiara Ferragni. Vediamo tutto, spesso quasi in tempo reale: il tipo di casa, lo stile di arredamento, sorridiamo ai loro figli, partecipiamo alla loro vita senza incontrarli mai.
Eppure, tutto ciò non rappresenta che la punta dell’iceberg.
È il cosiddetto “contentino” che ci dà l’illusione di sapere e comprendere ciò che viene comunicato, mentre il mondo vero, quello “sotto le coperte” rimane nascosto – cyberbullismo a parte. Ed è qui che entrano in gioco le spie e la padronanza delle lingue straniere a livello di madrelingua! Oltre l’apparenza ci va solamente l’essere umano in carne ed ossa! Quello che s’intrufola nella tua vita come amante, amico o confidente. Colui di cui ti fidi, al quale racconti veramente tutto, colui che ti ascolta e al quale mostri il tuo scrigno.
Ecco perché la Human Intelligence ha tutt’oggi un posto centrale nell’attività dei servizi d’informazione di tutto il mondo. «…Gli agenti agiscono spesso «in veste di diplomatici, giornalisti o uomini d’affari» e a questo titolo entrano in contatto con rappresentanti del mondo politico ed economico, che possono detenere informazioni interessanti. Oppure con interpreti, traduttori, dottorandi, che hanno a volte accesso a dati confidenziali. «Con piccoli regali e inviti si conquista l’amicizia», poi il rapporto di fiducia «si approfondisce e alla fine vengono rivelate anche informazioni segrete» “(https://www.swissinfo.ch/ita/human-intelligence_spionaggio—nulla-pu%C3%B2-rimpiazzare-il-contatto-umano-/36248512)
Spie sono falsi amici e di falsi amici, le lingue sono piene.
Se nella vita normale la spia potrebbe essere il nostro peggior nemico, nell’apprendimento e lavoro con le lingue straniere, i falsi amici possono essere un vero incubo!
Di fatto, quando ti trovi alle prese con una parola straniera che sembra simile a una parola che usi nella tua lingua madre, tendi a credere che le due parole abbiano lo stesso significato. Segui il principio dell’analogia. Un falso amici può presentarsi con una grafia o un suono identico, pur avendo un significato anche completamente differente e più le lingue sono imparentate storicamente, più trappole nascondono! Attenzione quindi alla vicinanza! Non sempre una somiglianza grafica o fonetica coincide con una somiglianza semantica!
Ecco alcuni esempi ingannevoli:
La “bougie” (pronunciato: buji) non significa “bugia”, bensì candela!
Le “moules” (pronunciato: mul) non stanno per “mulo”, ma per le cozze!
Le “cozze”! Si salvi chi può quando questo termine giunge ad un orecchio tedesco, dove la “Kotze” è il vomito. Evitate dunque di consigliare ai vostri ospiti di lingua tedesca la pizza con le cozze senza avvisarli prima!
Può essere una fonte di equivoci anche la parola inglese “library”. Magari voi vi recate in libreria, mentre il vostro amico inglese vi attende in biblioteca, pensando che in Italia non si è mai puntuali… – il cliché è sempre dietro l’angolo e lo dico da tedesco che arriva talvolta in ritardo!
Poi ci sono quelle parole che esistono in entrambe le lingue e che hanno pure un’origine comune, ma che occupano ormai posti completamente differenti: In tedesco, piombo si traduce con “Blei”, mentre con “Plombe” s’intende l’otturazione!
E se qualcuno vi chiede di tradurre velocemente “il gatto nel carbone” per fare uno scatto fotografico particolarmente allegro, pensateci un attimo prima! Il suono della frase “die Katze in der Kohle” potrebbe rivelarsi fatale, se siete nel contesto sbagliato! Per fortuna a me è capitato tra amici veri…
Ancora parlando di falsi amici e delle pene della traduzione:
Se in italiano la “comunicazione” si scrive con una M, in tedesco e francese la dovete raddoppiare!
Similmente si comporta la parola “immagine” che in inglese e francese si accontenta di una sola M.
Il contrario succede, invece, col termine “comando”: in questo caso, il tedesco e il francese raddoppiano la M.
Talvolta, le differenze sono davvero sottili:
prendete l’aggettivo “possibile”: in inglese e francese si scrive “possible”, ma attenzione all’accento tonico! È lui che cambia la pronuncia e penso che la pronuncia sia quel particolare che maggiormente vi regalerà la tanto desiderata riconoscenza dei vostri sforzi. Per quel che riguarda la mia modesta esperienza con le lingue, agli occhi di un parlante madrelingua sembrerete più abili con una bella pronuncia nonostante qualche errore rispetto a chi parla in modo impeccabile, ma con una brutta pronuncia. La lingua è come la musica e per un orecchio musicale, le stonature rovinano l’armonia, a meno che non abbiate un accento considerato davvero incantevole, allora vi sarà perdonato tutto!
La perfezione non esiste, ma ci sono errori e errori e un piccolo sbaglio può risultare grossolano. È il caso di “fish” (inglese) e “Fisch” (tedesco), uno sbaglio che pesa, specialmente se dimenticate che in tedesco tutti i sostantivi iniziano con una lettera maiuscola!
E che dire delle nasali francesi? Quante volte mi sarò chiesta se “esempio” si scrive “exemple” ou “example” in francese o inglese?
Ovunque vi troviate, nella vita vera e nell’universo delle lingue, il dettaglio fa la differenza: in francese, l’ “inverno” ha perso la N e si scrive “hiver”.
Con più lingue nel vostro bagaglio, viaggerete più comodamente ed è carino il ballo del viaggiatore turista, tourist, touriste, Tourist…
E già che siamo in vena di viaggiare: non sarà meglio utilizzare le lingue come veicolo di alleanza e vicinanza, anziché di sfruttarli com strumenti di tradimento?
Scegli i tuoi alleati e impara a lottare in compagnia, perché nessuno vince una guerra da solo.
(Paulo Coelho)
Cambiamo dunque prospettiva e vediamo il bicchiere delle traduzioni mezzo pieno!
in lingue diverse nascono associazioni di suoni diversi, dando vita a idee differenti. Il risultato è una meravigliosa ricchezza con tanta varietà e divertimento, valori che fanno nascere amicizie e accrescono la conoscenza!
Voglia di giocare?
In tedesco, i termini Welt, Geld, Held fanno rima. Tradotti in italiano, diventano caccofonici: mondo, denaro, eroe.
Questo insieme italiano suona malissimo, ma senza la tripletta tedesca, chi avrebbe mai pensato al trio italiano?
In italiano, mondo fa rima con tondo e fondo, cosa impensabile in tedesco, ma un’ottima fonte d’inspirazione!
Provate l’associazione cielo-telo e in inglese troverete la coppia: sky-lie… (ancora la bugia…)
E se ora combinassimo le parole alla rinfusa, mischiando diverse le lingue tra di loro per trovare rime?
Allora diventano possibili associazioni folli come ciel–hell (cielo-inferno)!
Anja Riemann