Turismo

Venezia: Sponda del tramonto infinito

Fotografia Anja Riemann

Venezia, 
Se fossi un oggetto, saresti una lettera d’amore,
Se fossi una caramella, avresti il sapore della liquirizia,
e se fossi il tempo, saresti un tramonto infinito.

Venezia,
Città lagunare,
ingegnosa foresta al contrario,
Sorpresa della creatività umana,
sorretta nel fango da cocci, vetri e rottami,
Simbolo dell’impossibile che trova soluzioni,
dove il mare pietrifica il legno e la roccia di Ischia perdura.

Venezia,
la tua gente attinge da cisterne e cammina sull‘acqua,
una rete di fantasia con vaporetti, gondole e tassì navali,
annodata da archi e gradini, con specchi su edifici solenni.
Nel tuo ventre il richiamo dei gondolieri echeggia con stile,
il loro silente planare trasmette pace e meditazione.

Serenissima,
Una lacrima sul mare che serve il nero con chicchi di sorriso,
Luogo di bulbi incantati che sollevano il mento,
Babele italiana col fascino d‘Oriente,
Portale d‘Europa e ombelico del mondo,
Culla di Casanova, evaso dal soffitto dalla cella ducale,
e sponda di lunga vita, vissuta tra ponti e tramonti.

Serenissima,
Vulnerabile e saggia con i cammini a campana per domare il fuoco,
Fenice secolare nata dalla forza dello stupore,
Palco bruciato, rinato, contornato da oro e celeste,
dove il soffitto v’inganna e il suolo si muove per celebrare il suono.
Città di luce, calore e magliette striate,
decantano Goldoni, sfidando Dante.

Serenissima,
Spettacolo e palco di pellicole premiate,
mosaico pacifico, laico, eloquente,
contornato da stille di vetro colorato,
su isolotti testimoni di passato e presente
con un brulicare di gente, protetta dal Mose.

Foresta contrariata,
con strisce verdi sui muri come rughe del pianto,
Bandiere di vita sui balconi, sopra dimore vuote,
riempite dall‘eco di sospiri eterni, timore e oscurità.
In te, la gioia sconfigge il pianto con filastrocche di vita.
Labirinto della laguna, vetrina di alta moda e gioielli,
dove le aste con vessilli conducono grappoli umani.

Foresta al contrario,
tu sei l’assenza di cime con presenza di torri,
attiri denari da ogni parte del globo,
Un libro di gente che dispensa sorrisi e crisi,
con naviganti rubacuori dalla cantilena veneziana
e un naviglio da brividi per gli amori delle mamme.

Venezia,
Lei combatte, resiste, respira e si rialza,
indossa stivaloni di gomma tra bare galleggianti.
Fantasmi scacciati, dileguati quando muta il giorno
per far spazio al crepuscolo che s‘infila nella notte
come un’epistola segreta.

Venezia,
Nido di Murano, Bellini e gelati decorati da
gente pinnata che sfida le maree sopra isole comunicanti,
dove la varietà genera allegria e l’architettura incanta
tra edifici di burro eterno modellato da Palladio.

Venezia, 
Se fossi un oggetto, saresti una lettera d’amore,
Se fossi una caramella, avresti il sapore della liquirizia,
e se fossi il tempo, saresti un tramonto infinito.”

Fotografia Anja Riemann

Anja Riemann

Leggi anche:
Cagliari: 7 sensi sul Mare
Magia di Sardegna

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *